Grazie, Presidente Mandelli. Sottosegretario Costa, care colleghe e cari colleghi, inizio subito dichiarando che il Partito Democratico voterà senza riserve la fiducia a questo decreto e lo fa per molte ragioni che voglio rappresentare qui, in quest'Aula. Innanzitutto perché i nostri Ministri al Governo, il nostro partito, il nostro segretario Letta, noi parlamentari abbiamo condiviso, sostenuto, dentro e fuori quest'Aula, la scelta di ampliare l'utilizzo della certificazione verde. È stata adottata nell'Unione europea, stiamo parlando di una cosa che è avvenuta il 1° di luglio e, a distanza di due mesi, è diventata una misura indispensabile, che è adottata in modi diversi, ma in più di 20 Stati. Contrastare il diffondersi dell'epidemia e, soprattutto, quello delle varianti, a partire dalla variante Delta, è diventata un'esigenza imprescindibile, se vogliamo riprendere la normalità delle relazioni sociali, economiche e, soprattutto, se vogliamo dare alla ripresa la capacità di avere una tenuta duratura e stabile e, soprattutto, se vogliamo rispondere alle esigenze di salute di tutti i cittadini e anche alle attività che hanno più sofferto a causa delle chiusure di serrande, imprese, attività culturali e ricettive, commerciali.
Voteremo la fiducia anche perché, dopo aver messo in sicurezza, soprattutto, gli ambiti più esposti e a rischio, come gli ospedali, i luoghi della cura, con l'obbligo vaccinale dei professionisti - che, voglio ricordare qua, ha superato anche i rischi di incostituzionalità avanzati dai ricorrenti -, abbiamo da onorare il più grande debito morale: è verso gli alunni, gli studenti, gli universitari, il nostro futuro più prossimo, a cui non è stato concesso di godere della vita tra pari in presenza. Dalla relazione con i coetanei, con gli insegnanti, con gli amici, con i loro educatori, con i formatori, ecco, da lì, soprattutto dalla possibilità di vivere, ha ancora maggiore successo la possibilità dell'apprendimento, la possibilità dello studio. Vedete, noi li abbiamo costretti, per forza e per ragione, a due anni di vita virtuale con la DaD, che ha delle virtù, ma ha anche le sue debolezze e anche i suoi limiti. Ha accresciuto, per esempio, purtroppo, le disuguaglianze: in alcuni casi, si è creata una frattura tra coloro che avevano le competenze, i mezzi e chi no, tra chi aveva una buona connessione a Internet e chi no e, soprattutto, chi aveva più difficoltà nell'apprendimento. Ecco, queste disuguaglianze, i limiti, hanno generato un calo delle competenze, un disorientamento, ansia e molti disturbi, a volte, anche severi.
Lo dico qui, tramite lei, Presidente: io vorrei capire come si tiene insieme l'attenzione, posta anche da alcuni gruppi parlamentari in quest'Aula, alle conseguenze di due anni di DaD, soprattutto sui soggetti più fragili, la necessità di mettere in campo sforzi straordinari, risorse umane e finanziarie, e, nello stesso tempo, dichiarare qui, come è avvenuto in quest'Aula ieri, che con questo decreto noi stiamo vietando l'ingresso nelle scuole.
La lezione più straordinaria alla strumentalità e all'incoerenza di queste affermazioni ce l'hanno data e ve l'hanno data i giovani, ve l'hanno data loro, che hanno dimostrato, con il loro senso di responsabilità, con la loro intrinseca consapevolezza, che c'è anche un principio di solidarietà. Ecco, coloro hanno capito che andare ai centri vaccinali prima e dopo le vacanze - per quella libertà che è stata definita dagli anti green pass come una libertà rubata - consente, invece, di poter avere il diritto allo studio, la socialità e la relazione. E guardate che la relazione tra le persone è il fondamento essenziale di ogni comunità. La responsabilità di garantire il successo della didattica in presenza non è esente da inciampi e non è neanche a rischio zero, ma non può prescindere dalla responsabilità da parte di chiunque frequenti, anche saltuariamente, e attraversi tutti gli ambiti educativi. È proprio la ripresa della prossimità delle relazioni e la vicinanza fisica, ancor di più dei luoghi chiusi, ad imporre le regole strette ed il loro rispetto.
Noi abbiamo una guida autorevole, una guida amata, che vogliamo ringraziare ancora qui, in quest'Aula, che è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: si è speso con tutta la sua energia, con tutto il suo vigore, con tutta la sua fermezza, per ricordare il dovere civico e morale, e che invocare la libertà per sottrarsi alla vaccinazione equivale alla richiesta di licenza a mettere a rischio la salute altrui e in qualche caso anche a mettere a rischio la vita altrui. Si pretende di non vaccinarsi, con l'eccezione di chi non può farlo per motivi di salute, e di svolgere una vita normale, frequentando luoghi di lavoro e di svago: ciò costringe tutti a limitare la propria libertà, a rinunciare alla propria possibilità di recuperare in pieno luoghi e modi di vita.
Ma c'è un'altra cosa che forse varrebbe la pena ricordare: 15 giorni fa l'Eurobarometro dell'Unione europea ci ha espresso un evidente segno di come ci sia sostegno nelle politiche di vaccinazione che sono state messe in campo dagli Stati membri. Gli italiani hanno addirittura un successo e un apprezzamento maggiore e in più hanno anche considerato - il 73 per cento - che questo è un dovere civico; 40 milioni di italiani sono vaccinati, più del 70 per cento. Io credo che non ci sia segno più tangibile della sintonia tra la linea perseguita dal Governo, dal Presidente Draghi e da questo Parlamento, e credo che abbia mandato un chiaro messaggio a chi, tra retromarce, contrarietà, allineamenti, arranca e sbanda.
Noi del Partito Democratico sentiamo anche sulle nostre spalle il dovere della responsabilità di motivare, informare, cercare di accompagnare quei 5 milioni che non sono vaccinati, 3 milioni di loro sono over cinquantenni, quelli che sono più a rischio, che non vogliamo veder lottare, nelle terapie intensive, tra la vita e la morte. Ma sentiamo, altrettanto, l'irreprensibile dovere di far fronte, di fare scudo a chi, con falsità e bugie, alimenta la contrarietà al green pass, di contrastare con fermezza le violenze e le minacce ai politici, ai colleghi deputati, ai virologi, ai giornalisti - a cui va tutta la nostra solidarietà (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e vicinanza - accusati di stare dalla parte del regime o della dittatura vaccinale. Sentiamo il dovere di avversare l'uso sconsiderato delle parole, quella sì, un'arma che può essere letale sulle menti perfide o quelle capaci o incapaci di discernimento.
Voteremo la fiducia. Per il passaggio in Commissione ringrazio il relatore Novelli e ringrazio le colleghe della Commissione istruzione, che hanno migliorato ed integrato positivamente questo testo. Abbiamo garantito il prolungamento delle tutele per i lavoratori fragili, che possono continuare ad utilizzare lo smart working o, per chi non ha questa opportunità, la possibilità di essere equiparato al ricovero ospedaliero. È stato un impegno promesso e mantenuto: è grazie davvero alla forza anche del Ministro Orlando e alla determinazione dei parlamentari del Partito democratico se siamo oggi qui, nella possibilità di aver garantito queste tutele. Rimane aperto per noi un problema molto severo, che è quello che riguarda i lavoratori quarantenati, per i quali vi è bisogno di un'ingente disponibilità di risorse finanziarie.
Abbiamo risolto, anche grazie alla disponibilità del sottosegretario, del Ministro della Salute, per esempio, la questione relativa ai vaccinati che si sono infettati e che sono guariti, e che dopo il quattordicesimo giorno avranno la possibilità di vedere riconosciuto il green pass.
Vedete, noi abbiamo anche un altro dovere morale: quello di fare in modo che tutti coloro che in questo momento sono ancora in difficoltà nell'accesso alle cure, agli screening, alle terapie, abbiano lo stesso diritto alla salute di tutti gli altri pazienti. , noi abbiamo ingigantito in modo davvero esorbitante le liste d'attesa: questo è l'altro grande dovere morale che abbiamo oggi. Oggi abbiamo delle previsioni che ci dicono che avremo una crescita del 5,9 per cento, dobbiamo centrare quell'obiettivo e recuperare i livelli pre-COVID che sono previsti nella prima metà del 2022; ma soprattutto dobbiamo fare in modo che le risorse del green pass vengano messe a terra. Voglio solo dire una cosa, a conclusione. Non siamo arrivati qua per fatalità, siamo arrivati qui con impegno, errori, fatica, determinazione, risorse, capacità, organizzazione. La scienza, il lavoro dei ricercatori, che hanno collaborato tra tutti gli Stati per poterci permettere di avere i vaccini, e l'impresa, perché l'impresa farmaceutica è un'attività che va sostenuta, non sono imprese da combattere: ecco, loro ci hanno dato, hanno offerto all'umanità la più efficace cura che noi abbiamo per salvare le vite umane. Però non ci troverete mai dalla parte di chi pensa che il tanto peggio e il tanto meglio siano quelli da perseguire. Non ci troverete mai dalla parte di chi pensa che non sia possibile sconfiggere disuguaglianze e avere un Paese più giusto, un Paese più solidale, un Paese più sostenibile. Ci troverete sempre dalla parte di chi ha fatto proposte e non di quelli che dicono “no” green pass, non obbligo, e l'unica capacità che hanno è quella di dire “no” a tutti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).